martedì 2 settembre 2014

Quanto vale un laureato?

Continuo a leggere sui social network che “la laurea non fa di te una persona intelligente”, “la laurea non ti nobilita”, “con una laurea in mano sei a casa comunque”…

Lo studio, l’interesse, la partecipazione nei riguardi del mondo in cui si vive dovrebbero essere prioritari nel pensiero di ogni persona.
Cercano in tutti i modi di farci credere che una laurea non serva a niente: ma lo studio non può non valere nulla. Si avrà sempre in mano un’arma in più, un’arma molto pericolosa: la capacità di pensare, di non farvi mettere i piedi in testa, di non essere presi in giro dallo Stato in cui vivete.

Perché secondo voi ci fanno credere che studiando il meno possibile si può avere un lavoro al pari di un plurilaureato? Perché un laureato, come qualsiasi persona interessata e consapevole, è una mente difficile da piegare, difficile da manipolare e difficile da governare.


Purtroppo la mente funziona solo se si continuano ad ampliare i propri orizzonti, a conoscere. E lo studio è una delle strade che portano a questo.

Una persona che non studia e che non si pone domande, una persona alla quale va bene tutto, avrà una mente sempre più spenta; e allo Stato fa comodo un mondo in cui in prima serata si propongono programmi quali “Grande Fratello” o si ha la facoltà di sceglierne uno tra i “programmi perdi-tempo” su Real Time.

Una persona che non sa valutare se le informazioni date da un telegiornale siano vere o di parte, a seconda di editori e giornalisti, ha la stessa dignità di un vegetale, che va a lavorare le sue 8-10-12 ore al giorno, porta a casa il suo misero stipendio, non ha la forza di nutrire nessuna passione, va a dormire e la mattina dopo ricomincia da capo.

Ma continuiamo a pensare che la laurea sia solo un inutile pezzo di carta…

Laura

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