About



Parnassos nasce come luogo di ritrovo. E' una sala da tè, accogliente e moderna, frequentata da persone di ogni età, cultura e interesse. Una sala magica, che ha il dono di ricrearsi, di mutare nei colori, nei profumi, nei materiali e che, soprattutto, sa cambiare coloro che la frequentano. E' sufficiente entrarvi per comprendere e sentire.


Parnassos è un'anima in evoluzione, che vive alla ricerca delle bellezza in ogni sua forma, la interroga, la esplora, cerca di carpirne i segreti per la prima volta,per poi diventarne amico dopo una lunga chiacchierata.


Ed è proprio in questa condivisione che nasce il progetto, frutto dell’amicizia di tre ragazze che hanno voluto mettersi in gioco con l’obiettivo di dar vita scritta alle proprie passioni.






“We are young and we are curious.
We are dreamers and travellers
and we believe in what we are doing.”









da piccola ero solitaria e silenziosa, ma godevo del sole della mia Sicilia. Vivevo le mie giornate dai nonni, in campagna, affiancata da una fedele capretta, una gallina scelta dal pollaio e un cagnolino, che mi piaceva portare a spasso per sentieri inesplorati; loro i miei soggetti preferiti, nei disegni fatti con tecniche fra le più disparate fra tempere e pastelli. Poi la scoperta della mia voce, della meraviglia di sprigionare potenza, vibrazione e suono, nel vedere negli occhi di chi ascolta la luce della consapevolezza di essere un “tutto” con l’universo, anche se solo in quell’istante. 

E irrompe nella mia vita l’Arte, con le sfumature della pittura e dei quadri di Caravaggio, con le forme perfette della statuaria greca, e la poesia dei Romantici Inglesi e di Montale e ancora, le parole della grande letteratura, in fine il teatro, ultima scoperta e non per niente tra le più sconvolgenti.
Sono passata da cori di voci bianche e di musica sacra, musical, la canzone italiana, approdata al “divino” canto lirico, di cui oggi sono appassionata e tormentata studentessa. Nel cercare di domare la mia vocalità interiore e aspettando il sogno di cantare nei grandi teatri d’Opera, curo la mia anima ascoltando la musica di Rachmaninov, Ravel, Chopin, dalla nostalgica Bossa Nova, alla magica musica araba, al suono della chitarra classica e al tamburello della musica popolare siciliana. Questo il mondo da cui sono stata scelta, che mi possiede e da cui colgo emozioni, i significati, gli incontri e che spero di poter condividere con Voi.







Ventidue anni, laureata in Scienze dei Beni Culturali.
Amo la Bellezza, l’Onestà, ma soprattutto la Sfrontatezza dell’Arte: un meraviglioso quadro che ti guarda negli occhi e ti domanda, continuamente.
Amo chi ha il dono di creare Bellezza e chi la protegge divulgandola.
Qualche anno fa ho assaporato un’emozione nuova: far parte di qualcosa di speciale, che ci rende così uniti nelle nostre diversità, difetti, pazzie e allegrie: il Teatro. E non l’ho più abbandonato! Soprattutto perché è capace di far riaffiorare quel valore di “cifra umana”, senza il quale saremmo tutti persi.
Ciò che mi fa più impazzire è cantare! Vivo nel canto, nelle vibrazioni che vengono a volte da una carezza gentile e delicata, a volte da forze ed energie primordiali, dirette, pungenti. Amo la Musica perché è verità e onestà. Amo la libertà che si assapora cantando, sperimentando tutte le possibilità della mia voce. 







vent'anni di iperattività. Maniaca del mangiar sano e della forma fisica, soffre a star ferma - fisicamente e mentalmente - per più di dieci minuti, terrorizzata com'è dall'idea che una mente e un fisico non esercitati possano cadere in un torpore senza fine.

Ama smodatamente Dante Alighieri, i romanzi di formazione e ballare per casa. Detesta il pesce, chi non usa i congiuntivi e chi si riferisce a Jackson Pollock con "ma sì, dai, quello degli schizzi!".
Convinta che stare a stretto contatto con la natura e qualche libro di life coaching siano ottimi ingredienti per vivere bene, riesce, però, a sentirsi davvero realizzata solo quando è a stretto contatto con l'ambiente teatrale: sogna di morire su un palcoscenico in qualità d'attrice, ma, nell'attesa, si accontenta di respirare dalla platea la polvere di palchi importanti.