I Kennedy e la battaglia per i diritti civili
È una piacevole domenica, ora di pranzo, e
decido di uscire e godere del panorama della folla che si incontra e scontra
nel centro della “Milano da comprare”: il Duomo. Avrei voglia di visitare una
mostra di pittura, ma arrivata davanti a Palazzo Reale, ecco la coda (non
parlo della coda calpestata di qualche povero cane trascinato dai padroni lungo
le vie degli stores milanesi), coda infinita per le esposizioni del pittore
divisionista Segantini e del russo Chagall. Rinuncio immediatamente, ma leggo
nel grande manifesto all’entrata della mostra sui combattenti per la libertà
e decido di entrare a vedere.
Nei magnifici saloni affrescati che danno
sull’ultimo cortile di Palazzo Reale, è allestito un percorso cronologico
dedicato alle tappe fondamentali della lotta per i diritti civili sostenuta
da Martin Luther King, John e Robert F. Kennedy, illustrata da pannelli scuri
dove scorrono immagini, didascalie e narrazioni che vanno dal 1776, anno in
cui il Comitato dei Cinque costituito da John Adams, Benjamin Franklin,
Thomas Jefferson, Robert R. Livingston e Roger Sherman presenta al Congresso
la bozza della Dichiarazione di Indipendenza, fino al 1964, anno in cui fu
assegnato il Premio Nobel per la Pace a Martin Luther King.
Percorro le sale, forse un po’ troppo
buie, ma che consentono di sentirsi legati ai volti della gente, di coglierne
la luce e di “ascoltare” la voce delle loro storie, la sofferenza e la loro
forza.
UNA MOSTRA PER MARIA CALLAS
Lasciato alle mie spalle la corte del Palazzo, mi accingo a piedi verso
la strada di casa: supero via Dante, corso Magenta e Santa Maria delle
Grazie; arrivata in Piazza Piemonte, passo davanti alla mia libreria
preferita, la Feltrinelli, e ricordo della mostra di foto sulla più grande e
potente voce di cui il mondo abbia mai potuto risuonare, la “divina” Callas.
All’energia scatenata dal suo canto, corrispondeva la fragilità di
un’anima incapace, forse, di accettare i sentimenti che alimentavano quella stessa
debolezza. Amore, passione, vibrazione, respiro, disperata necessità di
essere compresa e accolta: Maria Callas è stata la soprano più apprezzata e
contestata nel panorama della lirica internazionale.
Fino al 31 ottobre, la libreria Feltrinelli ha deciso di celebrarla in
concomitanza all’uscita di un cofanetto di 69 Cd, Maria Callas Remastered
Edition – pubblicato il 23 settembre- che raccoglie le registrazioni eseguite
dal 1949 al 1969 per le etichette EMI/Columbia e Cetra.
Nella piccola stanza illuminata dal sole, gli scatti ritraggono la
cantante in studio, nella solitudine della preparazione agli attimi prima
della registrazione, accompagnata da altri grandi della lirica; sorridente,
composta, in posa e colta nel furore del canto: guardare attraverso
l’obiettivo, avvertire la complessità del suo animo nei suoi occhi, lasciano
che io possa incontrare Maria Callas in quelle stanze, sentirne l’atmosfera,
il peso dell’attesa.
Ancora una volta una piccola mostra che rende, nonostante ciò, l’intensità
della fotografia e dell’oggetto impresso nella pellicola.
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