giovedì 23 aprile 2015

La vera storia dei bamboccioni che rifiutano contratti da 1300 euro



Ieri il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo in cui si sottolineava quanto sia stato difficile  per il personale della Manpower reclutare 600 giovani per lavorare all'Expo con un salario pari a 1300-1500 euro al mese.

Siamo veramente pronti a crederci? Vorrei sottoporre alla vostra attenzione uno dei tanti commenti che è possibile leggere in risposta all'articolo:


"Ecco il mio punto di vista: Ho mandato il cv a Manpower per far parte dello staff di Expo a Ottobre, ho fatto tutti i test attitudinali a dicembre, ho fatto il colloquio di gruppo e il colloquio individuale a Gennaio, mi hanno dato un riscontro il 10 aprile, chiamandomi al telefono e dicendomi “Congratulazioni è stata presa, domani le mandiamo la graduatoria ufficiale”. La graduatoria ufficiale non è mai stata mandata. Ho mandato mail, ho chiamato e mi è sempre stato risposto che non ne sapevano nulla. Il 16 Aprile mi chiama un incaricato di Manpower per dirmi che la formazione sarebbe cominciata il 21 Aprile e che mi avrebbero mandato (‘naltravolta) la graduatoria. Nulla. Mi ritelefona il 17 Aprile dicendomi che ci saremmo risentiti per la conferma ufficiale nei giorni successivi. 
Il 20 Aprile mi mandano una mail con su scritto che avrei dovuto cominciare la formazione il 22 Aprile a Milano. Non una graduatoria ufficiale, nessuna menzione al contratto di lavoro o di stage. Il 21 Aprile mi mandano una mail dicendomi che per essere confermata dovevo superare un questionario. (Scusa ma non ero già stata preso e non incomincio il giorno dopo la formazione?). Ho fatto ripetute domande circa la formazione senza nessuna risposta (La formazione verrà pagata? Dopo la formazione si firmerà un contratto di lavoro?). Tutto questo senza contare che per una posizione di Communication and Social Network il compenso è 500 euro al mese per 6 mesi, dopodichè sei sicuramente a casa,di cui ne avrei dovuti spendere 350 per un abbonamento ai mezzi per arrivare là in quanto Expo non ha nessuna convenzione con i mezzi di trasporto.
Quindi ricapitolando ho rifiutato un lavoro perchè con 150 euro al mese non mangio, perchè non mi sembra serio questo processo di selezione (e in generale la gestione dell’Expo in toto) e perchè ho la fortuna di avere un lavoretto e non posso mollarlo dall’oggi al domani (dato che la conferma semiufficiale scritta mi è arrivata il 20 Aprile e avrei dovuto cominciare il 22 Aprile SENZA un cavolo di contratto). Fine".

Molti giovani non sono stati nemmeno convocati per un colloquio preliminare perchè, dopo ben 8-10 test attitudinali, sono stati esclusi per motivi ancora del tutto ignoti (ed è questo il mio caso).

Ad altri ragazzi è stato chiesto di anticipare 192 euro sulla fiducia, prima di firmare un contratto.

Questi sono solo alcuni dei casi che stanno prendendo luce in queste ore. E è per questo motivo che mi sento in dovere di tutelare la mia generazione e di scrivere per far conoscere la reale situazione!

C'è gente che arriva da tutte le parti d'italia in cerca di un contratto, anche solo di 6 mesi, ma è costretto a rifiutare per via di manovre interne e stipendi da fame. Un giovane che si sposta da un altra città d'Italia si trova in estrema difficoltà: come paga un affitto per i mesi "di lavoro" quando il "rimborso spese" che Expo offre non copre neanche un abbonamento dei mezzi pubblici?

Tutto questo non è compatibile con la sopravvivenza. Ecco il motivo per cui noi giovani abbiamo rifiutato: non perchè non abbiamo voglia di lavorare nel fine settimana o perchè abbiamo prenotato le vacanze estive ma PER DIGNITA'. Una parola che i nostri politici non comprendono da molto tempo. Vi lascio con la definizione della parola Dignità del dizionario Garzanti:
 "Nobiltà morale che deriva all'uomo dalla sua natura, alle sue qualità, e insieme il rispetto che egli ha di sé e suscita negli altri in virtù di tale sua condizione".

Laura 

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