Oggi vorrei consigliarvi la visione di “Still Alice”, film di
Richard Glatzer che ha
visto brillare Julianne Moore come “miglior attrice protagonista” ai Golden Globe 2015.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Lisa Genova, primo
lavoro della scrittrice, inizialmente distribuito porta a porta,
successivamente diventato un caso editoriale dopo l’acquisto di un grande
editore americano. Il film rispetta la soggettività proposta dal libro,
raccontando la storia di una donna malata di alzheimer attraverso il punto di
vista della paziente.
La scelta, che ho molto apprezzato, è stata quella di non
concentrarsi solo sull’ultimo periodo della malattia ma accompagnare la
protagonista fin dai primi momenti di cedimento e confusione.
Oltre ad un’interpretazione curata e di alto livello di
Julianne Moore, il film convince per la sua onestà: lo spettatore entra nell’intimità
familiare in punta di piedi e vive insieme ad Alice, madre e insegnante di
linguistica, tutte le fasi della malattia, accompagnato da scelte registiche e
scenografiche di grande delicatezza.
A mano a meno che la mente di Alice si svuota di memorie,
lo spettatore è immerso in silenzi sempre più lunghi, interrotti da singole
parole di lucidità e consapevolezza. Se è vero che la nostra memoria definisce ciò
che siamo, la domanda che ci poniamo è “Quanto resta di Alice?”
Laura
Un film delicato, concordo!
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